SALVATORE BASILE, un garibaldino vissuto a Marcedusa.

di Vincenzo Scumace

 

Oggi al Quirinale si sono tenuti i festeggiamenti per la fine delle commemorazioni del centocinquantesimo dell'unità d'Italia. Quel movimento, conosciuto come Risorgimento Italiano particolarmente tumultuoso, e discutibile nella sua retorica deamicisiana, portò alla determinazione della nostra ed attuale unità nazionale. Quel particolare periodo di fermento, ricco di buoni propositi liberali e democratici, vide la partecipazione di persone di ogni sorta di ceto sociale e professione, e fra questi anche molti giovani, che si adoperarono soprattutto arruolandosi fra le file dei mille garibaldini. In quell'epica operazione militare partecipò anche un giovane di nome Salvatore Basile di soli 17 anni, questo ragazzo originario di Cropani ma di madre marcedusana, studiava musica presso un collegio di Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia). Al passaggio di Garibaldi dalla città nel 1860, preso dall'entusiasmo riuscii ad aggregarsi all'esercito delle camicie rosse solo dopo essere scappato dal collegio calandosi da una finestra in maniera rocambolesca. Quel giovane ragazzo segui l'esercito di unificazione fino a Teano, luogo in cui Garibaldi consegno il regno Borbonico al Re sabaudo, con tale partecipazione militare Salvatore Basile venne premiato con una medaglia potendosi fregiare come uno dei mille. Completata l'unità d'Italia il giovane Salvatore terminò i suoi studi in musica divenendo insegnante presso la città di Roma, ed una volta anziano fece ritorno in Calabria presso alcuni parenti di Marcedusa. In tale periodo "1890 circa" il comune di Marcedusa diede lui un vitalizio (un'attuale pensione), ed una casa che le cronache dicono fosse in piazza, dinnanzi la chiesa, durante questo soggiorno, l'ormai maestro di musica Salvatore Basile istituì nel nostro piccolo paese la prima banda musicale della zona formata da ben dodici elementi ben preparati. Questo breve stralcio di storia è stato da me redatto prendendo visione via internet di delibere comunali del Comune di Cropani, che ha voluto commemorare questo suo cittadino per l'unità d'Italia, ed anche trovando corrispondenza in vecchi racconti. Allo stesso tempo qualcuno potrebbe torcere il naso nel sapere, o considerare un vanto avere fra le file di noi marcedusani un garibaldino, ma la figura non può passare inosservata e neppure non essere celebrata in quanto personaggio.